quali sono i luoghi e le regole che vengono seguite

Ricco di proteine e gustoso da mangiare, il Mytilus galloprovincialis o mediterraneo viene allevato in Italia con ottimi risultati in particolare al sud: siamo sull'ordine delle 120 mila tonnellate annue, di cui circa trentamila provengono da Taranto. 

Altre località con allevamenti intensivi sono: Cagnano Varano, ( ca 13 mila tonnellate), Manfredonia, (ca 3 mila tonnellate), Mattinata, sul Gargano (ca 5 mila tonnellate), La Spezia, Napoli, la laguna Veneta, Bellaria e Cesenatico. 

Il principale sistema di allevamento è a sospensione su sistemi long-line: pali uniti tra loro da corde su cui si moltiplicano i mitili. 

Le corde orizzontali, una volta pieni di cozze, in particolare a primavera, vengono tagliati e appesi verticalmente a almeno 80 cm dal fondo così da evitare la risalita di parassiti ed anche che le cozze filtrino troppa sabbia.

Vista la grande richiesta di questo mollusco, è attiva anche l'importazione dall'estero, in particolare Grecia e Spagna. 

Il Decreto Legge n°530 del 30¬12-93, che segue la direttiva 91/492/CEE, stabilisce le i parametri sanitari da osservare nelle varie nelle fasi dell' allevamento: raccolta, manipolazione, conservazione, trasporto e distribuzione.

Innanzitutto si stabilisce che i siti dove hanno luogo gli allevamenti presentino un'acqua marina pulita; inoltre i molluschi devono essere venduti vivi, devono essere privi di salmonella e possedere livelli minimi di sostanze quali biotossine e nuclidi radioattivi, secondo le norme vigore per gli alimenti.